Tu sei il mio compagno disperato e perduto Tu sei il porto ultimo rifugio alle tempeste attraversate Anima vagabonda su mari senza orizzonti dimentica di ieri Veleggio riparata da insenature su oceani di pensiero ti riprendo e ti abbandono dissacrante speranza ultimo tragurado dela vita distante nel tempo. Come una rondine il contadino finito l'autunno aspetta fiducioso il ritorno della primavera. Io non avrò più primavere è giunta l'ultima stagione I fiocchi di neve che si posano a ricordare le chiome un tempo dorate le poche ore di sole che illuminano brevemente i ricordi sempre più rarefatti i passi affrettati per rientrare prima del buio E la notte Lunga e gelida che mi aspetta al confine del nulla. Scompigliami i capelli così come hai fatto con l'anima poi accarezzami prima dell'abbandono voglio le tue mani scorrermi sulla pelle stringimi portami dal cielo a...
NON SOLO CHIACCHIERE...