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POETICANDO

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voglio restare qui

  Voglio restare qui la fiamma accesa custodisce il profumo dei ricordi Immagini in bianco e nero navigano su barchette di carta in balìa del vento L’orologio   sul campanile a ricordare il tempo che scorre Un’altalena di partenze e ritorni che mi svuotano l’anima Voglio restare qui a guadare le riprese della telecamera che mette a nudo verità inconsuete Posso lasciare il palcoscenico oppure cambiare film Sono io che decido la trama, io che scelgo chi domani sarà al mio fianco  

La spesa per diventare Sposa

      L'altro pomeriggio ero seduta in un bar di fianco a un paio di ragazze, mentre discorrevo con una donna in procinto di separarsi e le esponevo le difficoltà di chi resta sola. Compreso il problema non indifferente di trovare un nuovo compagno degno di questo nome, con cui ricostruirsi una vita. Si, perché se parliamo di avventure sporadiche, il problema non sussiste e soprattutto non manca la materia prima, per quanto la qualità lasci molto a desiderare. Una biondina del gruppo è intervenuta nella nostra conversazione spiegandomi un paio di cosette che io, single da un anno e mezzo e probabilmente anche un po' imbranata, non sapevo. E ve le passo, caso mai siate nella medesima condizione di ricerca di mercato... E cioè che si si vuol “cuccare” bene, non è il caso di andare più in discoteca, perché quello è diventato ormai luogo di sfilate narcisistiche, dove ognuno è indaffaratissimo a lisciare il cappello fuori posto, a sfoggiare capi d'abbigliamento ulti

L'ora della poesia

  Tu sei il mio compagno disperato e perduto  Tu sei il porto ultimo rifugio alle tempeste attraversate Anima vagabonda su mari senza orizzonti dimentica di ieri Veleggio riparata da insenature su oceani di pensiero ti riprendo e ti abbandono  dissacrante speranza ultimo tragurado dela vita distante nel tempo.  Come una rondine il contadino finito l'autunno aspetta fiducioso il ritorno della primavera. Io non avrò più primavere è giunta l'ultima stagione  I fiocchi di neve che si posano a ricordare le chiome un tempo dorate le poche ore di sole che illuminano brevemente i ricordi sempre più rarefatti i passi affrettati per rientrare prima del buio E la notte Lunga e gelida che mi aspetta al confine del nulla. Scompigliami i capelli così come hai fatto con l'anima poi accarezzami prima dell'abbandono voglio le tue mani scorrermi sulla pelle stringimi portami dal cielo all'a

Miss Meraviglia

Quando lei cammina, flessuosa, alta, capelli lunghi, sempre tirata in abitini attillati, le teste si girano inevitabilmente e silenziosi gli uomini ritornano alle loro occupazioni con il solo pensiero di agganciarla. Il che poi non è molto difficile visto che spesso è sola ed esce proprio per trovare compagnia. Età ormai difficile da appioppare per i sempre più diffusi (e evidenti) piccoli ritocchi che anche nelle città di contenute dimensioni, donano l'illusione dell'eterna giovinezza. Comunque non sono meno di 35 e non più di 45 (chiaramente sono 43 se si è rifatta palpebre e seno; 38 se non è ricorsa alla plastica), ma che importanza ha quando ti fissa con quegli occhi da gatta e sorride a 32 denti? Più di una volta sono rimasta incantata, seduta vicino a lei, nei soliti locali serali dove ci si incontrava più o meno tutti, ad ascoltare le sue conversazioni quando tentano di rimorchiarla e mi sono fatta una idea molto chiara di questa Miss Meraviglia: in