Sono
un'assidua frequentatrice di bar dove mi piace prendere un
aperitivo(e anche due e forse anche tre, dipende dalle serate) con
gli amici per scambiare due chiacchiere. Propendo per quelle più frivole e leggere, perché aiutano a far rilassare e dimenticare i
momenti bui della giornata o gli imprevisti negativi. A volte però
non si possono evitare i grandi temi della vita. Il coronavirus è
uno di quelli. E improvvisamente tutti si sentono gli scienziati del
momento, sebbene nessuno abbia una laurea nemmeno in geologia...
Io
mi sono sentita di dire: "ragazzi io per un po' non ho voglia di
mangiare al ristorante cinese". Apriti cielo. Ognuno a
sentenziare che esagero, che non succede assolutamente niente con il
cibo, che i cinesi qui sono tutti sani, che dopo 15 minuti il virus
non attacca ecc.ecc. . Io mi permetto di pensare che può darsi
abbiano ragione, ma dato che immagino occorrano mesi per capire fino
in fondo come/dove/quando, personalmente finché non è tutto più chiaro cerco di preservarmi da possibili contagi.. Come concordo sia
giusto chiudere tutte le possibili fonti di contagio (anche estremo)
pur penalizzando il turismo, così preferisco nel mio piccolo
comportarmi con prudenza. E dico, non ho la verità in tasca, ma un
mio personale punto di vista . Perché se oggi ho paura è anche
perché la comunità cinese spesso non ha mai voluto interagire con noi e io
non so assolutamente nulla del loro modo di pensare e vivere. E
questo mi rende inquieta, perché come ci si chiede dove finiscano i
loro parenti morti, così ci chiediamo quanti ne fanno arrivare,
quanti non sono regolari, dove dormono, ecc.ecc. Oggi ci chiedete di
fidarci di voi , che per primi avete rifiutato ogni contatto. La
collaborazione richiede necessariamente reciprocità. Spero che
questo piccolo rimprovero apra nuove frontiere di comunicazione anche
con la vostra comunità. E naturalmente niente a che vedere con la
follia di cui abbiamo visto manifestazioni in questi giorni: i
violenti cercano qualunque pretesto per dar sfogo al loro delirio, ma
appunto questa è follia.
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